Cura delle emorroidi

In generale i trattamenti per le emorroidi possono essere di tipo parachirurgico (ambulatoriale) o chirurgico (tradizionale).

Trattamenti parachirurgici ambulatoriali

Le procedure parachirurgiche ambulatoriali sono praticate negli stadi iniziali della malattia emorroidaria sintomatica. Questi trattamenti, se eseguiti correttamente, non sono dolorosi e sono indicati per i cuscinetti emorroidari interni, situati nell'area al di sopra della linea dentata e quindi privi di terminazioni nervose sensibili al dolore.
• Legatura elastica
Questa è usualmente una procedura ambulatoriale che consiste nel posizionamento di un laccio elastico di gomma alla base del gavocciolo emorroidario, ottenendo lo strangolamento di quest'ultimo.
Questo provoca l'arresto dell'apporto ematico al gavocciolo emorroidario, il quale va incontro a necrosi e a caduta nel corso di qualche giorno. Il tessuto alla base delle emorroidi, quindi, va incontro a cicatrizzazione.
• Scleroterapia iniettiva
La scleroterapia è un'alternativa alla legatura elastica. Il fine di questa metodica è quello di realizzare una cicatrice fibrosa in seguito alla reazione infiammatoria indotta da una sostanza sclerosante. Questo processo porta ad una riduzione dell'afflusso di sangue al gavocciolo emorroidario riducendone il volume e ad una fissazione della mucosa agli strati sottostanti, riducendo l'entità del prolasso.
• Coagulazione a infrarossi, laser, crioterapia
Queste metodiche possono essere alternative alle prime due citate, come trattamenti ambulatoriali. Sono tuttavia assai meno praticate e popolari rispetto alla legatura elastica o alla scleroterapia.

Trattamenti chirurgici tradizionali

Sebbene le procedure parachirurgiche ambulatoriali possano essere meno dolorose e più tollerate rispetto agli interventi tradizionali, non sono efficaci per tutti i gradi della malattia e presentano un alto tasso di recidive. Le tradizionali tecniche chirurgiche sono efficaci e risolutive, poichè rimuovono i cuscinetti interni e i pacchetti emorroidali esterni.
• Emorroidectomia aperta (metodi Milligan-Morgan e Ferguson)
Queste tecniche risultano molto dolorose nel periodo postoperatorio poiché lasciano nella zona perianale tre ferite che provocano forte dolore durante l'evacuazione.
Nella Milligan-Morgan le ferite conseguenti all'intervento vengono lasciate aperte affinché avvenga una cicatrizzazione spontanea.
Nella Ferguson, le ferite vengono chiuse con una sutura continua.
Le complicanze sono abbastanza rare, ma possono essere severe, quali stenosi anale, emorragia a distanza, incontinenza di vario grado.
• Emorroidopessi con suturatrice meccanica (metodo Longo)
Lo sviluppo di questa procedura è stato il primo tentativo di risolvere il problema delle emorroidi prolassate senza asportazione o legatura di tessuto emorroidario. La tecnica, sviluppata dal Dr. Longo negli anni '90, si avvale di una suturatrice meccanica ed è meno dolorosa e più "fisiologica" delle emorroidectomie tradizionali in quanto non asporta i cuscinetti emorroidari.
Tuttavia essa comporta alcune specifiche complicanze, quali una non trascurabile percentuale di emorragia postoperatoria, dolore retto-anale persistente, urgenza defecatoria, e, in alcuni casi, perforazione rettale.
• Dearterializzazione emorroidaria transanale (metodo THD)
La dearterializzazione emorroidaria transanale è la meno invasiva tra le tecniche chirurgiche per il trattamento delle emorroidi, in quanto non comporta l'asportazione di tessuto, ma solamente l'applicazione di punti di sutura interni, sulla mucosa rettale, in un'area insensibile al dolore.
Questa tecnica di chirurgia per le emorroidi utilizza un apposito proctoscopio e una sonda Doppler che consentono la localizzazione dei rami terminali dell'arteria rettale superiore e la loro successiva legatura con punti di sutura. In caso di prolasso, alla legatura dei rami dell'arteria rettale superiore si associa una pessia, ovvero il riposizionamento della mucosa nella sua sede naturale.

Riepilogo delle tecniche chirurgiche per la cura delle emorroidi

 
Emorroidectomia aperta secondo Ferguso
Emorroidectomia chiusa secondo Milligan e Morgan
Emorroidopessi con suturatrice meccanica o metodo Longo
Dearterializzazione emorroidaria transanale o metodo THD
Tipo di intervento
rimozione chirurgica delle emorroidi
rimozione chirurgica delle emorroidi
emorroidopessi con suturatrice meccanica o metodo Longo
Dearterializzazione emorroidaria transanale o metodo THD
Tempo di degenza
1-4 giorni di degenza
1-4 giorni di degenza
il paziente viene dimesso dopo 48 ore dall'intervento
il paziente viene dimesso entro 24 ore dal ricovero (day surgery)
Anestesia
generale
generale
generale o locoregionale
locale
Dolore postoperatorio
è presente e può essere anche molto intenso
è presente e può essere anche molto intenso
di lieve entità. Si possono riscontrare rari sanguinamenti o prurito
assente o di lieve entità perchè non prevede asportazione di tessuto
Tempi di recupero
da tre a sei settimane per recuperare l'attività lavorativa
da tre a sei settimane per recuperare l'attività lavorativa
si può tornare alle normali attività lavorative dopo 4-5 giorni dall'intervento
Ripresa delle attività quotidiane in 2-3 giorni
Recidive
rarissime: solo in caso di mancata asportazione di tutto il tessuto emorroidario
rarissime: solo in caso di mancata asportazione di tutto il tessuto emorroidario
poca probabilità direcidive
tasso di recidive molto basso
Vantaggi
guarigione nel 95% dei casi
guarigione nel 95% dei casi
dolore limitato e scarso sanguinamento postoperatorio
ricostruisce la situazione anatomica antecedente alla malattia
Indicazioni
emorroidi di III e IV grado, emorroidi recidive
emorroidi di III e IV grado, emorroidi recidive
emorroidi di II, III e IV grado
emorroidi di II, III e IV grado
Controindicazioni
il dolore: molto intenso nei primi tempi dopo l'intervento
il dolore: molto intenso nei primi tempi dopo l'intervento
pazienti con rischio emorragico per l'elevata possibilità di sanguinamento
non esistono controindicazioni, grazie alla mini invasività di questo metodo

Domande frequenti

Cosa sono le emorroidi?
Le emorroidi sono ectasie venose, varicose che in alcuni casi fuoriescono dall'ano.
Come insorgono le emorroidi?
Cause più frequenti delle emorroidi sono la stitichezza, ma anche alcune cause "fisiologiche" come le gravidanze, a causa dell'aumento della pressione addominale e dell'utero gravidico che preme sul retto.
Quali sono i sintomi più comuni delle emorroidi?
I sintomi delle emorroidi spesso si manifestano con sanguinamento alla defecazione.
Quanti tipi di emorroidi ci sono?
Le emorroidi vengono classificate in base alla grandezza. Si va dal I al IV grado con associato prolasso della mucosa.
Qual è la cura nei casi più lievi?
Nel I grado, occorre seguire una terapia medica con derivati del mirtillo, disosmia, troxerutina, più controlli periodici e dieta congrua.
Cosa è opportuno evitare in caso di emorroidi?
Occorre evitare di spingere molto durante l'evacuazione, di avere feci dure, di stare sul water a leggere, di consumare poche fibre, di bere poca acqua.
Cosa bisogna fare in caso di emorroidi?
Occorre bere molta acqua, consumare regolarmente frutta e verdura; occorre praticare quotidianamente una moderata attività fisica, occorre evitare la stitichezza.
E se c'è sangue nelle feci?
È opportuno consultare il proctologo ed evitare cure "fai da te".
Cosa bisogna fare si ci sono noduli esterni duri e neri?
Si tratta spesso di una trombosi emorroidaria che va subito affrontata chirurgicamente.
In che cosa consiste la terapia chirurgica?
Nei casi più gravi occorre risolvere le emorroidi con un intervento chirurgico; molte sono le tecniche adottate, la quasi totalità prevede l'asportazione del tessuto emorroidario, manualmente, o con suturatrici meccaniche.
Quale è l'intervento classico per le emorroidi?
L'intervento di asportazione sec. Milligan e Morgan è praticato da molti chirurghi da molto tempo; non è scevro di rischi e abbastanza doloroso anche nel post-operatorio.
Cosa è l’intervento con il laser?
È un intervento che prevede l'uso del laser Co2 o YAG al posto dell'elettrobisturi, ma comporta comunque una ablazione chirurgica.
In cosa consiste il trattamento mininvasivo THD?
È un trattamento chirurgico poco invasivo che prevede la legatura selettiva dei rami delle arterie emorroidarie superiori; la legatura interrompe il flusso del sangue ai cuscinetti emorroidari che in tale modo riescono a svuotarsi.
Quanto dura la degenza a seguito di intervento con THD?
La degenza dura un solo giorno.
Come è il dolore dopo l'intervento?
Il dolore è trascurabile, dominabile.
Quali sono le caratteristiche di un'alimentazione che contrasti problemi emorroidari?
Una alimentazione ricca di fibre (frutta e verdura) e ricca di acqua è fondamentale per un corretto funzionamento dell'intestino.

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